FORUM | LINK | CONTATTI | AGENDA |
Versione Web Registrazione n. 6/2001 - Tribunale di Reggio Calabria Direttrice Responsabile: Paola Suraci Cliccando su "Agedi News" potrai sfogliare il n. 1 del notiziario dell'Associazione in formato*.pdf E' richiesto il programma Acrobat Reader 5.0 |
||
Gennaio 2002
29
gennaio - Venezia - Riceviamo e volentieri pubblichiamo - L'ULTIMO PONTE
- di Carlo Giacobini Giuridiche: non si era detto che lo Stato e gli enti pubblici non possono erogare contributi o agevolazioni per la realizzazione di progetti che non prevedano l'accessibilità per le persone disabili? (art. 32 co. 20, Legge 28 febbraio 1986, n. 41).
Culturali: Venezia non è stata forse dichiarata un patrimonio artistico
appartenente all'umanità? E le persone anziane e disabili non sono
forse parte dell'umanità? Quel ponte rimarrà nel tempo come la traccia
del XXI secolo, della cultura e dell'agire delle persone che ci hanno
vissuto, persone attente all'estetica ma non ai più deboli. Carlo Giacobini - Centro per la documentazione legislativa - Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare - Direzione Nazionale - http://www.handylex.org * * * Da
"Il Corriere della Sera" del 25 gennaio 2002
Gian Antonio Stella
26 gennaio - dall'e-group di Yahoo e su segnalazione di Nunzia Coppedè, presidente della FISH Calabria - DICHIARAZIONE DI SUICIDIO: NON ASSUMERO' PIU' FARMACI! - ...E PROPONE UNA PETIZIONE.
In data odierna, il sottoscritto Lorenzo Milano, 52 anni, colpito da
poliomielite all'età di due anni, riconosciuto ufficialmente disabile
al 100% nel 1998 e per questo titolare di pensione d'invalidità in
misura di ? 211,23 pari a £. 409.000 mensili, affetto da diabete
riscontrato nel 1992, sottoposto a terapia tramite assunzione di numero
3 (tre) pastiglie di Glibomet 400, dose massima assumibile
quotidianamente, per i motivi esposti nel documento allegato, comunica: In fede Lorenzo Milano * * * La
classica goccia che ha fatto traboccare il MIO vaso è stata quella che
io definisco, assumendomene tutte le responsabilità civili e penali, la
più grossa truffa politica ai danni dei disabili. Premetto che questa
mia decisione non è un attacco a Berlusconi ed al suo governo ma a
tutti i politici e sindacalisti indistintamente. La campagna elettorale
del centro-destra ed in modo particolare di Silvio Berlusconi prevedeva
un aumento delle pensioni minime sino ad un Milione di lire. Credo che
in tutte le città e paesi italiani siano stati affissi quei manifesti
mastodontici dove si poteva leggere l'impegno di Silvio Berlusconi ad
aumentare le pensioni minime sino ad un Milione PER TUTTI!
Poco dopo aver appreso le disposizioni riguardanti l'aumento delle
pensioni per i disabili scopro, da un trafiletto su un giornale, che è
stato decretato l'aumento di 2.000.000 (DUEMILIONI) per i parlamentari.
Dove sono finiti "il buco che abbiamo ereditato, a nostra
I soldi per i disabili non ci sono ma per loro si? * * * Petizione
24 gennaio - Lamezia Terme - Riceviamo dalla responsabile della FISH Calabria e, volentieri, pubblichiamo la lettera aperta ai Consiglieri Regionali in merito alla Legge n. 6/2002. Alla
cortese attenzione Del
Presidente del Consiglio Regionale On.
Luigi Fedele e A
tutti i Consiglieri Regionali Spett. Onorevoli mi chiamo Nunzia Coppedé, sono una persona con grave disabilità e vivo a Lamezia Terme presso la Comunità Progetto Sud. Scrivo in qualità di Presidente della FISH Calabria, una Federazione a cui aderiscono 31 Associazioni di e con disabili, di familiari di persone con disabilità e che rappresentano varie categorie di handicap sparse per tutto il territorio regionale.
La
FISH Calabria ha appreso con rabbia e con delusione alcune scelte fatte
dal Consiglio Regionale espletate in due delle ultime leggi. Esse sono:
Noi persone disabili, libere di associarci e di rappresentarci e di dare
la tutela dei nostri interessi a chi riteniamo noi, non abbiamo capito
se vi siate resi conto della gravità di alcune scelte in esse
contenute: certo è che con gli articoli n. 5 e n. 11 della Legge
Regionale del 26 novembre 2001, n. 32, e con la intera Legge Regionale 8
gennaio 2002, n. 6, è stato cancellato con un colpo di spugna il
rapporto attivo, protagonista e propositivo delle tante Associazioni
calabresi che negli ultimi vent’anni hanno lottato e lavorato da
dirette protagoniste con impegno e dedizione, collaborando criticamente
e comunque sempre costruttivamente con i vari Governi Regionali, al fine
di migliorare le autonomie e la qualità della vita delle persone
disabili calabresi.
Siamo sconcertati nel constatare che le leggi citate siano state
approvate all’unanimità; non capiamo se si tratti di indifferenza o
della manovra di qualcuno, oppure di ignoranza riguardo alla materia da
parte di altri.
Ci sentiamo orfani di rappresentanti politici garanti dei nostri diritti
civili. Non siamo considerati cittadini, eppure anche noi vi abbiamo
votato per rappresentare anche i nostri diritti civili, politici e
sociali. Ci avete resi “oggetti” di tutela, addirittura vi siete
arrogati il diritto di delegare la nostra morale, dimenticando che la
nostra morale non è una “cosa” disponibile, ma è un diritto
civile, individuale, personale, non delegabile. Noi persone disabili in
situazioni di handicap riteniamo di volerci auto-tutelare, senza
intermediari scelti per legge: e chi sarebbero queste associazioni che
ci potrebbero tutelare, contro la nostra volontà? Ce le potete
indicare? Non avrete forse esagerato?
Attivando questa scelta avete creato le condizioni per far scaturire
quella che viene definita “la guerra tra poveri”, poiché queste due
leggi, per così come le avete varate, danno potere di rappresentanza
delle persone disabili solo ad una o due o tre delle nostre decine di
organizzazioni, eliminando tutte le altre! Ma cosa è: la politica degli
amici degli amici? Ma non sapete che le organizzazioni in democrazia
possono tutelare solo le persone che rilasciano loro esplicitamente una
delega nominativa, e non “per legge” come avete scritto e deciso
voi? Per questo e
per le note che alleghiamo alla presente,
Chiediamo
l’immediata
modifica della
Legge
Regionale del 26 novembre 2001, n. 32 pubblicata sul Bollettino
Regionale il 31 dicembre del 2001, Supplemento straordinario n. 3, “Norme per la promozione e lo sviluppo del
diritto al lavoro delle persone con disabilità”, e chiediamo che
vengano sostituiti con gli articoli della bozza portata al Consiglio
Regionale, il 12 novembre 2002, poiché corrispondente alla Legge 68/99.
Ricordiamo che quel testo fu elaborato da Associazioni, Sindacati,
esperti e funzionari dell’Assessorato al Lavoro. Abbiamo seguito
l’iter della Commissione di Competenza e abbiamo visto che non erano
state apportate le modifiche imputate. Inoltre seguendo gli atti del
Consiglio Regionale su internet, non abbiamo trovato gli emendamenti
presenti nella legge pubblicata sul bollettino Regionale. Ci domandiamo:
ma quando sono stati fatti? Chi li ha fatti? Certo è che questa legge
prima aveva il consenso di tutte le nostre organizzazioni: ora il
consenso di quali organizzazioni ha?
La
FISH Calabria non subirà in silenzio tali abusi e oppressioni; ha già
attivato un programma di azioni per informare tutte le persone con
disabilità della Calabria, le loro famiglie ed anche le Associazioni
non aderenti alla Federazione. Riteniamo che la lotta vada fatta
coinvolgendo tutto il mondo dell’handicap calabrese.
Sapremo far rispettare i nostri Diritti Umani e Civili.
Siamo disponibili per eventuali incontri chiarificatori, ma non
accettiamo mediazioni di qualcuno che non ci rappresenta. Pretendiamo
con immediata sollecitudine la modifica degli art. 5 e 11 della Legge n.
32/2001, l’Abrogazione della Legge n. 6/2002 e il rispetto relativo
alla partecipazione delle organizzazione dei disabili nelle Leggi che in
futuro saranno emanate, come, ad esempio la Legge Regionale di
recepimento della Legge 328/2000 (nella cui attuale bozza qualcuno –
sarà sempre lo stesso? - ha inserito il medesimo meccanismo di
rappresentanza delle persone disabili che contestiamo). Si chiede
inoltre di riprendere la bozza di Legge Regionale per l’applicazione
della Legge 104/92.
Distinti saluti FISH Calabria ONLUS La Presidente - Nunzia Coppedé
23 gennaio - Reggio Calabria - Giuseppe, un bimbo di 12 anni, viene così etichettato dal preside della Scuola Media Montalbetti - "L'alunno non potrà essere ricevuto da questa scuola per esigenze di tutela dell'incolumità fisica dello stesso e di chi gli sta accanto" - La famiglia sporgerà denuncia al TAR e chiede il supporto delle associazioni dei disabili Una brutta storia, una di quelle notizie che non avremmo mai voluto scrivere, e che calpesta il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione e dalle leggi che, dal 1977 in poi, hanno aperto le scuole a tutti i cittadini, compresi quelli con disabilità. Il comma 4 della Legge 104/92 recita: "L'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap", e ci stupisce come un dirigente scolastico agisca in modo così superficiale, discriminando tra i suoi alunni. Abbiamo indagato sull'episodio e lo riassumiamo in attesa di decidere nuove azioni di sostegno alla famiglia. Giuseppe è arrivato alla frequenza della prima media dopo un iter nelle scuole elementari, a quanto riferiscono i genitori, traumatico: non solo non è stato mai integrato nella classe, ma ha trascorso i cinque anni chiuso in un ripostiglio che, con molta fantasia, può essere definita classe di sostegno (tutto questo è stato maldestramente affermato e verbalizzato), nel corso di un consiglio di classe al quale ha partecipato la stessa insegnante di sostegno della scuola elementare. All'arrivo alla scuola media, il bambino comincia a subire anche qui episodi di rifiuto da parte di alcuni docenti mentre l'insegnante di sostegno non è riuscito a instaurare un rapporto educativo efficace. Non solo, sembra addirittura che la scarsa vigilanza nei suoi confronti, ha determinato l'uscita dal plesso scolastico ed il suo ritrovamento in prossimità della bretella autostradale che passa vicino alla scuola. Una brutta storia che passa anche dalla prescrizione dell'équipe scolastica che scrive: "L'Unità Multidisciplinare che ha seguito l'alunno Giuseppe, inserito in una prima classe della Scuola Media Enrico Montalbetti di Reggio Calabria, esperiti assieme agli esperti della scuola tutti i possibili tentativi di integrazione e messa in atto delle strategie utilizzabili, ritiene di dover sospendere in atto la frequenza dell'alunno dalla scuola per esigenze di tutela dell'incolumità fisica dello stesso e di chi gli sta accanto, consigliando un ricovero del bambino presso un centro specialistico per l'adeguamento della terapia praticata". Non capiamo se si tratta di un risentimento professionale per il fatto che i genitori preferivano somministrare la terapia di un altro medico o se si tratta di una scelta ideologica contro l'integrazione. A questo proposito ci fa riflettere il suggerimento di affidarsi ad un centro specializzato. Sfogliando i verbali degli incontri per la definizione della diagnosi funzionale, ci colpisce la frase di una componente dell'équipe che avrebbe affermato: "l'alunno deve modificare il suo comportamento e di conseguenza l'ambiente diventerà più accogliente", significa che dovremo dire ai bambini con problemi relazionali e comportamentali di avere la compiacenza di dimenticare la loro menomazione e ottenere, così, il benvenuto nella scuola. Nel verbale di un consiglio di classe, che aveva all'ordine del giorno "Comportamento alunno handicappato: E. Giuseppe", leggiamo: "Coscienti dell'importanza del processo dell'integrazione ribadita dalla legge 104 sull'assistenza e sull'inserimento completo dell'handicap, purtroppo si è dovuto nel contempo prendere atto delle situazioni in cui questa non è realtà possibile. Se di diritto scolastico si deve parlare occorre che ciò avvenga sia per ragazzi disabili, sia per allievi comunemente definiti normodotati. Con ciò si vuole intendere che, se per un verso non è professionale trascurare l'esigenza formativa per disabili, per altro ciò non deve minacciare la crescita del restante contesto classe". Una brutta storia che la dice lunga sull'esito di decenni di sperimentazione dell'integrazione scolastica in Italia, invidiata per la sua legislazione all'avanguardia. Ma cosa ci raccontano quelli del Centro Studi Erickson, che ogni due anni organizzano un convegno internazionale per fare il punto e per rilanciare la filosofia dell'inclusione!? Della Erickson, questi nuovi teorici della "tutela dei normodotati", conosceranno esclusivamente l'ambito editoriale. Ma ecco la ciliegina sulla torta: "La Scuola Media Montalbetti si è sempre contraddistinta per la particolare sensibilità e professionalità adottate nell'affrontare il problema dell'handicap, che ha avuto ampi riconoscimenti sia a livello locale, sia a livello nazionale per la sperimentazione TEACCH". Altro che classi cooperative, altro che interclasse, altro che insegnante di sostegno inteso come supporto alla classe, qui, o fai il TEACCH o sei fuori! I genitori, probabilmente nel dubbio di avere come figlio il Dr. Jekill (si scrive così?) che a scuola si trasforma in Mr. Hide, si sono rivolti nei giorni scorsi alla Clinica di Neuropsichiatria Infantile dell'Università degli Studi di Messina, Azienda Ospedaliera Universitaria "Gaetano Martino", diretta dal Prof Filippo Calamoneri. Questo, in sintesi, l'esito: "All'équipe scolastica. In data odierna (il 16/01/02) è stato visitato, su vostra specifica richiesta, il pz. E. Giuseppe già seguito presso la nostra clinica per "Sindrome Autistica" (in atto in trattamento farmacologico con Risperidone). Dopo osservazione clinica riteniamo che le notevoli difficoltà nell'inserimento scolastico non siano da attribuire ad un peggioramento clinico ma verosimilmente ad una difficoltà a seguire le attività curriculari anche se supportate dall'insegnante di sostegno. Questa difficoltà s'è ovviamente accentuata col passaggio alla scuola medi, sicché in atto la possibilità che Giuseppe lavori coi coetanei è limitata a poche attività (ad es. educazione fisica). La patologia da cui è affetto il pz. si giova del contatto e della relazione con i coetanei e, pur essendo consapevoli che le sue abilità specifiche non possono migliorare sensibilmente, riteniamo che l'isolamento possa peggiorare la prognosi riguardo il versante relazionale. Potrebbe risultare inopportuno l'allontanamento dall'ambiente scolastico, è pertanto necessario rivalutare i modi e i tempi dell'integrazione. A tale scopo si indica come possibile soluzione l'utilizzo della frequenza in più classi sfruttando così canali comunicativi preferenziali attraverso la frequenza prevalente di materie a lui congeniali". Leggete e tremate, questa la reazione del Dirigente Scolastico: "Questa scuola... non può prendere in considerazione il certificato della Clinica di Neuropsichiatria Infantile dell'Università di Messina,, certificazione evidentemente proveniente dalla parte interessata". Una brutta storia che non si è ancora conclusa e, anzi, ci auguriamo prosegua fino in fondo, e che vada aldilà degli esiti della denuncia al TAR da parte dei genitori, e dell'auspicato intervento del Tribunale dei minorenni per le violenze subite da Giuseppe, da gran parte dei docenti di questa scuola e dell'équipe che avrebbe dovuto invece tutelarlo. Ci auguriamo che restituisca dignità a Giuseppe ed ai suoi genitori, il primo messo alla gogna davanti all'intera comunità scolastica, gli altri, perché ritrovino nella solidarietà di altri genitori, e non solo di quelli con figli disabili, dai movimenti di parsone disabili e dalle associazioni, la voglia di continuare a lottare per il riconoscimento dei diritti umani, pesantemente lesi da questa veramente brutta storia. Pasquale Ezio Loiacono
21 gennaio - Lamezia Terme - LA FISH-CALABRIA, DICE NO ALLE MANOVRE CHE, IN REGIONE, RISERVANO LA RAPPRESENTANZA MORALE E MATERIALE DELLA DISABILITA' ALLE ASSOCIAZIONE STORICHE - E studia una strategia forte per affermare la libertà di associazione e per rivendicare il diritto di partecipare alle scelte di politica sociale ad ogni livello. Un direttivo convocato con la massima urgenza quello che si è tenuto sabato scorso a lamezia, allargato ad una folta rappresentanza di associazioni aderenti, per studiare iniziative capaci di fermare il tentativo, di ben individuati funzionari della Regione, di privilegiare le vecchie associazioni riconosciute con DPR ed, in particolare, l'ANMIC. Tutto è partito da una legge, fatta passare sottobanco qualche settimana fa, si dice, dal Dott. Morelli, responsabile del Dipartimento Servizi Sociali, il cui testo abbiamo pubblicato il 15 gennaio (scorri pagina), senza l'avvallo di nessuna commissione consiliare e per molti versi, anticostituzionale. Sabato mattina, nel corso di una conferenza stampa, l'On Tallarico, presidente della commissione bilancio, ha espresso il suo rincrescimento alla presidente della FISH, Nunzia Coppedè, invitata a partecipare alla presentazione di un grosso volume che raccoglie le moltissime audizioni condotte della Commissione; la stessa Coppedè, prendendo la parola, ha annunciato azioni concrete di protesta nei confronti della Regione. Molte sono state le proposte scaturite dai rappresentanti delle associazioni nel corso della riunione: una lettera aperta all'onorevole Grazia Sistini, sottosegretaria al Lavoro, alla salute ed alle politiche sociali, relatrice della Legge del 7 dicembre n. 383 che regolamenta l'associazionismo; una lettera dettagliata alla giunta regionale ed al Consiglio, dove spiegare le nostre ragioni, una mailing su Internet; una conferenza stampa; il ricorso al TAR e una manifestazione a carattere regionale di fronte al palazzo della Regione a Reggio Calabria. Di seguito pubblichiamo la lettera inviata oggi all'On. Sistini. * * * Alla cortese attenzione della Sen. Grazia Sistini - Sottosegretario al Lavoro, alla salute e alle politiche sociali - Via Flavia, 6 00187 Roma - ss.sestini@minlavoro.it. Spett. Sen.. Grazia Sistini, mi chiamo Nunzia Coppedé, sono una persona con grave disabilità, vivo in Calabria presso la Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme. Da circa venti anni mi occupo dell’area handicap, dei problemi di assistenza sociale e di tutela dei diritti di coloro che come ma hanno bisogni impellenti di assistenza sanitaria e sociale. Ho iniziato promuovendo uno sportello informativo sulla disabilità nel 1983 che è stato avviato dalla mia comunità per rispondere ai bisogni del territorio di Lamezia Terme e che è poi diventato di utilità per le persone disabili di tutta la Calabria, non essendoci altri riferimenti di questo tipo nella nostra Regione. Sono Presidente della FISH Calabria alla quale aderiscono 31 associazioni di e con disabili, di familiari di persone con disabilità le quali appartengono e rappresentano varie categorie di disabilità sparse per tutto il territorio regionale. Sono una delle dirigenti del Coordinamento Regionale Alogon, costituitosi come movimento nel 1981 e come Associazione di volontariato nel 1992, al quale aderiscono 6 Associazioni di e con disabili e 2 Cooperative di tipo “B” e che è stato nel 1994 uno dei fondatori della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e nel 1995 promotore e fondatore della FISH Calabria. Inoltre, ricopro le carica di Vicepresidente nella FISH Nazionale, di Consigliere nel Direttivo del CND, e sono membro della Segreteria operativa di DPI Italia, già Presidente per 4 anni, con la carica di Tesoriere. Ho saputo dai miei colleghi del CND e della FISH che nell’incontro avvenuto la mattina del 18 gennaio 2002 Lei è stata da loro messa a conoscenza delle ultime Leggi emanate dalla Regione Calabria riguardanti l’handicap, le quali non tengono conto della Legge del 7 dicembre n. 383 e che violano il diritto di tutte le associazioni di poter partecipare attivamente alle politiche per il superamento dell’handicap. Le Leggi contestate sono:
Per l’elaborazione della bozza,
che è poi diventata
Legge Regionale n. 32 del
26 novembre 2001, “Norme per la promozione e lo sviluppo del diritto
al lavoro delle persone con disabilità”, fu a suo tempo attivato
dall’Assessorato al Lavoro della Giunta Regionale un tavolo di
concertazione nel quale sono stati coinvolti rappresentanti di
associazioni, sindacati, esperti, ecc. La bozza del testo è poi passata
alla Commissione di competenza, che non ha apportato rilevanti
modifiche. Ma in fase di approvazione, non si capisce come, in Consiglio
Regionale (?) è stata modificata nel punto relativo alla partecipazione
delle associazioni nelle Commissioni previste dalla stessa legge. Questa
modifica, che ha fatto perdere valore e significato partecipativo dei
disabili alla Legge, è stata per l’intero movimento delle persone con
disabilità della Calabria una sgradevole sorpresa. Per meglio chiarirle di cosa sto scrivendo, le riporto qui di seguito gli articoli contestati. Legge
Regionale del 26 novembre 2001, n. 32 Art. 5 “Costituzione e funzionamento degli Uffici competenti” 1.
Nell’ambito degli Uffici competenti, così come previsto dal Decreto
Legislativo 23 dicembre 1997 n. 469, è istituito un comitato tecnico,
ai sensi della lett. b) del comma 2 dell’art. 6 della Legge n. 68 del
1999, composto, secondo criteri e modalità di scelta definiti dalla
Provincia, da funzionari ed esperti del settore sociale,
psico-pedagogico e medico-legale e da rappresentanti della Commissione
di concertazione provinciale di cui all’art. 6 del D.Lgs 23 dicembre
1997, n. 469, nonché da esperti designati da ciascuna delle sedi
provinciali delle associazioni, che, per legge, abbiano la tutela e
la rappresentanza dei disabili.
Mentre l’art. 5 della bozza concertata con le associazioni era
scritto “Costituzione e Funzionamento degli Uffici Competenti”
recitava testualmente: “1. Nell'ambito degli Uffici
Competenti, così come previsto dal Decreto Legislativo 23 Dicembre 1997
n. 469, è istituito un comitato tecnico, ai sensi della lett. b) del
comma 2 dell'art. 6 della L. n. 68 del 1999, composto, secondo criteri e
modalità di scelta definiti dalla Provincia, da funzionari ed esperti
dei settore sociale, psico-pedagogico e medico-legale e da
rappresentanti della Commissione di concertazione provinciale di cui
all'art. 6 del D.lgs. 23 dicembre 1997, n. 469, nonché da esperti
designati dalle organizzazioni dei disabili comparativamente più
rappresentative a livello provinciale e nel rispetto del precedente art.
4 c. 4.”. Art.
11 Costituzione del Fondo regionale per l’occupazione delle persone
con disabilità
Punto
5. La Commissione per la Programmazione del Fondo è costituita da: a) l’Assessore regionale competente in materia di lavoro, o suo delegato,
che la presiede; b) l’Assessore regionale competente in materia di politiche sociali, o suo
delegato; c) il Direttore dell’Azienda Calabria Lavoro; d) un rappresentante delle Province designato dall’Organismo Istituzionale
previsto dall’art. 4 del decreto Legislativo 23 dicembre 1997 n. 469; e) quattro componenti designati dalle organizzazioni sindacali dei
lavoratori comparativamente più rappresentative a livello regionale; f) quattro componenti designati dalle organizzazioni sindacali dei datori di
lavoro comparativamente più rappresentative a livello regionale; g) un rappresentate per ciascuna delle associazioni che per legge abbiano
la tutela e la rappresentanza dei disabili. Punto
6. L’attività della Commissione è disciplinata da apposito
regolamento adottato dalla Commissione stessa, fermi restando gli
indirizzi di cui al precedente comma 2. Mentre nell’art. 11 della bozza era scritto
“Costituzione
del Fondo regionale per l'occupazione delle persone con disabilità”
punto 5
recitava testualmente: 5.
E' istituito il Comitato di Gestione del Fondo Regionale per la Calabria
per l'Occupazione delle Persone con Disabilità composto da: a)
funzionario delegato dalla Giunta Regionale che lo presiede; b)
funzionario delegato dall'Assessore Regionale competente in Materia di
Lavoro; c)
funzionario delegato dall'Assessore Regionale competente in Materia di
Politiche Sociali. Punto 6.
La Regione promuove e sostiene accordi con associazioni ed enti dei
terzo settore, fondazioni, enti di natura privata e pubblica ovvero
soggetti comunque interessati, al fine di favorire tramite il fondo
regionale per l'occupazione delle persone con disabilità, la
realizzazione degli interventi di cui alla presente legge. I
gruppi e le Associazioni dei disabili e dei familiari regionali della
Calabria chiedono l’abrogazione della Legge Regionale n. 6 deliberata
l’8 gennaio 2002, pubblicata sul Bollettino Regionale del 14 gennaio
2002 Supplemento
straordinario n. 4,
“Disciplina di compiti associativi di rappresentanza e tutela dei
disabili calabresi”. Visto che la Legge è brevissima, solo 4 articoli, ho pensato di riportarla integralmente. (Segue il testo della Legge)
Questa Legge ha rappresentato per le associazioni di, e con disabili,
per le associazioni di familiari di persone con disabilità e per le
associazioni che rappresentano le varie categorie di disabilità, un
amaro regalo delle feste natalizie, infatti è stata scritta ed emanata
all’insaputa di tutte le organizzazioni impegnate nel mondo
dell’handicap.
Ritengo che con la presente legge la Regione Calabria abbia cancellato
con un colpo di spugna il rapporto attivo, protagonista e propositivo
delle tante associazioni calabresi che negli ultimi vent’anni hanno
lottato e lavorato con impegno e dedizioni, contestando o collaborando
con i vari Governi Regionali, al fine di migliorare la qualità della
vita delle persone disabili calabresi e delle loro famiglie.
Con questo modo di fare a dir poco superficiale si è scavalcato lo
spirito ed il dettato de: Ø
la
Legge Quadro sull’Handicap, Legge 104 del 5 febbraio 1992,
di cui la Regione Calabria non ha mai ritenuto opportuno
elaborare una legge regionale per la sua applicazione, nonostante la
FISH Calabria ne abbia elaborato una bozza
e l’abbia depositata al Consiglio Regionale il 22 luglio 1999
con 6954 firme; Ø
la
Legge n. 162 del 21 maggio 1998; Ø
la
Legge n. 68 del 12 marzo 1999; Ø
la
Legge n. 328 dell’8 novembre 2000; Ø
nonché,
cosa ancora più grave, la Legge n. 383 del 7 dicembre 2000.
Non si capisce comunque come con una legge regionale si possa ordinare a
delle persone, disabili o no ma comunque persone e cittadini, di
delegare associazioni a tutelarle, e cioè che per legge abbiano la
tutela e rappresentanza dei disabili, a tutelare gli interessi
morali e materiali dei disabili. Noi tutti rivendichiamo il nostro
diritto di auto-tutelarci, oppure di scegliere da chi farci tutelare.
Questa Legge calpesta la nostra dignità, viola Diritti Umani e Civili
delle persone con disabilità, e non rispetta l’articolo 3 della
Costituzione Italiana che recita testualmente: “Tutti i cittadini hanno pari
dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere
gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo
della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Chiedo a nome della
FISH Calabria e di tutto il movimento delle persone con disabilità
della Calabria la modifica immediata della Legge
Regionale n. 32 del 26 novembre 2001, Art. 5 e 11 e
l’abrogazione della Legge Regionale n. 6 dell’8 gennaio 2002.
Restando in attesa di un Suo autorevole intervento con il quale
sollecitare chi ha competenza di modificare ed abrogare leggi sbagliate,
La ringrazio e la saluto cordialmente.
FISH
Calabria ONLUS
La
Presidente Nunzia
Coppedé
18
gennaio - Catania - PEDOFILIA: POLIZIA CATANIA SCOPRE COMUNITA' WEB, 14
DENUNCE Durante le indagini personale della Polizia Postale si e' infiltrato nella comunita' pedofila con identita' sotto copertura e ha, tra l'altro, individuato 532 siti web pedo-pornografici con server ubicati all'estero. (AGI)
15 gennaio - da Mariangela di Aquilone Blu - La battaglia contro la pedofilia non e' una battaglia disperata o persa in partenza. E' possibile porre un argine a questo fenomeno, mettendo in atto una vera rivoluzione culturale. Non e' cosa semplice, e' un lavoro duro e certosino, richiede volonta', pazienza e coraggio. E' essenziale impegnarsi nella prevenzione, nell'informazione e formazione. Un ruolo importante in questa campagna informativa lo hanno i genitori, e gli educatori, maestri, professori, dirigenti scolastici, animatori socio-culturali. OCCORRE pensare a mettere in piedi corsi formativi per pediatri, dare loro gli strumenti per poter riconoscere eventuali situazioni di abuso. OCCORRONO registi cinematografici coraggiosi. OCCORRONO canovacci teatrali sul problema. OCCORRONO conduttori televisivi sensibili. OCCORRONO neuropsichiatri infantili che dedichino un po' del loro tempo ad andare nelle scuole a parlare con i ragazzi. OCCORRE che i tour operator facciano campagna informativa contro il turismo sessuale. OCCORRONO direttori di telegiornali che si soffermino sul problema non solo quando accadono le tragedie. OCCORRONO giornalisti che abbiano voglia di ascoltare e scrivere di piu' su cio' che accade di terribile ogni giorno ai bambini in tutto il mondo.
OCCORRE che
tutti insieme iniziamo una lotta serrata contro la cultura del
silenzio,
Ci
vuole da parte di tutti coraggio, volonta' e attenzione.
Mariangela
15 gennaio - Catanzaro - LA REGIONE CALABRIA VOLTA LE SPALLE ALL'ASSOCIAZIONISMO LIBERO, RICONOSCENDO SOLO QUELLO DI STATO DELLE COSIDDETTE "STORICHE" Una telefonata preoccupata di Nunzia Coppedè, questa sera, di poche parole, per una comunicazione che ha destato in noi sentimenti di delusione e di rabbia, che ci ha fatto considerare che ciò che temevamo sarebbe accaduto, ma speravamo non accadesse, si era invece realizzato: il riaffiorare in Calabria, del malcostume politico di chi fa leggi senza portarle in commissione, senza sentire le parti sociali interessate, sulla spinta di lobby (in senso negativo) che non saprebbero altrimenti proporsi ed esprimersi nel mondo associativo. Così, mentre nel resto d'Italia viene messa in discussione e superata l'idea di "rappresentanza" e si sviluppa la politica della deistituzionalizzazione, in Calabria vengono privatizzati vecchi e inumani istituti totalizzanti, ceduti a società di altre regioni che, per garanzia, chiedono l'incremento delle rette riabilitative, spropositate se rapportate al modo indegno in cui vivono i disabili ricoverati; in Calabria si continua a tenere nel cassetto la proposta di legge regionale per il recepimento della 104/92, proposta dal 1998 dalla sezione calabrese della Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap; in Calabria, con l'emanazione di questa legge, si pongono le basi per un conflitto tra le associazione di base che si riconoscono nella FISH (oltre trenta) e le poche sezioni di organismi parastatali, a cui va il merito di avere iniziato le battaglie per il riconoscimento dei diritti di poche categorie di disabilità, ma che hanno esaurito da tempo la loro carica propositiva e progettuale. Dopo avere poggiato il telefono, mi è sorto un dubbio, chi rappresenterà mia figlia cieca, in carrozzina e con ritardo psichico? Sarà la prima domanda che porrò al presidente Chiaravalloti appena ne avrò occasione. Chiaravalloti, lo stesso che al momento dell'insediamento, aveva ricevuto una commissione della FISH e ne aveva accolto le proposte. Chiaravalloti, lo stesso che ha firmato la legge, di cui alcuni funzionari, raggiunti telefonicamente, ne disconoscono l'esistenza. Pasquale Ezio Loiacono Di seguito pubblichiamo il testo del e.mail e della legge: Carissimi, ieri é stata pubblicata sul bollettino regionale una legge che ci cancella, ci umilia e ci toglie ogni libertà di azione; ve la invio, leggetela attentamente. Credo che bisogna fare una dura battaglia per farla abrogare con la stessa velocità con cui é stata fatta. Ho bisogno del sostegno di tutti. Ciao Nunzia * * * Disciplina di compiti associativi di rappresentanza e
tutela dei disabili calabresi. IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA Legge 8 gennaio 2002 n. 6 la
seguente legge: Art. 1 Finalità 1.
La Regione Calabria valorizza il ruolo delle Associazioni che, per
legge, abbiano la tutela e la rappresentanza dei disabili, per
rafforzare presso le Amministrazioni regionali, locali e gli organismi
che si occupano istituzionalmente delle problema-tiche relative alla
disabilità nel territorio calabrese, l’esercizio delle funzioni di
rappresentanza e di tutela degli interessi morali e materiali dei
disabili. Art.
2 Nomine 1.
Gli enti strumentali della Regione Calabria, in cui operino organismi
consultivi, sono obbligati a richiedere all’organo rappresentativo
delle Associazioni, che per legge abbiano la tutela e rappresentanza dei
disabili, la nomina di un rappresentante per
le problematiche inerenti alla disabilità. Art.
3 Convenzioni 1.
Gli enti strumentali della Regione Calabria possono stipulare, con le
Associazioni che per legge abbiano la tutela e rappresentanza dei
disabili, apposite convenzioni per delegare a queste ultime lo
svolgimento di compiti e funzioni non attribuiti dalla legge
esclusivamente alla Pubblica Amministrazione. Art.
4 Pubblicazione 1.
La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria. 2.
E ` fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare
come legge della Regione Calabria. La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione. E ` fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e farla osservare come legge della Regione Calabria.Catanzaro,
8 gennaio 2002 Chiaravalloti 14-1-2002
- Supplemento straordinario n. 4 al B. U. della Regione Calabria
- Parti I e II -n.106del31dicembre 2001 461
14
gennaio - Lamezia Terme - La FISH Calabria organizza un seminario di
approfondimento sulla legge 328/2000 - La riforma
dei servizi sociali: Perché il seminario - La recente legge 18 ottobre 2000 n° 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” ha introdotto importanti novità nel campo dei servizi sociali. Per la prima volta sono stati inseriti principi come la non-discriminazione, l’eguaglianza di opportunità e la qualità della vita, essenziali per garantire i diritti di cittadinanza ed il rispetto dei diritti umani. La legge definisce un nuovo quadro istituzionale di azione basato sulla programmazione (artt. 1-4,18-20), le competenze delle istituzioni (artt. 6-9), il ruolo del terzo settore (art. 5), la disciplina delle IPAB (art. 10), introduce nel campo sociale le autorizzazioni e gli accreditamenti (art. 11), la necessità di figure professionali innovative (art. 12 e 29), la carta dei servizi sociali (art. 13), la personalizzazione degli interventi per le persone disabili (art. 14), interventi per gli anziani non autosufficienti (art. 15), la valorizzazione del ruolo della famiglia (art. 16), titoli per l’erogazione del servizio e collegamenti con le condizioni reddituali dei beneficiari (artt. 17,23, 25 e 26), la creazione di un sistema informativo (art. 21), la definizione di livelli minimi di prestazioni (art. 22), la delega al governo per il riordino degli emolumenti per le persone disabili (art. 24), interventi per la povertà estrema (art. 28) e l’istituzione di una commissione di indagine sull’esclusione sociale (art. 27). E’ evidente che la legge rivoluziona tutto il settore dei servizi sociali, puntando ad una riqualificazione delle prestazioni ed a una riformulazione di benefici e competenze. In questo nuovo quadro le battaglie per il sostegno alla vita autonoma, autodeterminata ed interindipendente (L 162/98) ed il rafforzamemto dei servizi alla persona (L 104/92, L 17/99, L 68/99) trovano nuovo vigore a condizione che il movimento delle persone disabili, abbia chiaro gli obiettivi su cui punti e definisca una strategia di azione. Da qui la necessità di organizzare un seminario interno, per comprendere il ruolo delle organizzazioni del terzo settore, che è un ruolo attivo. Dobbiamo essere preparati per arrivare ai tavoli di programmazione, progettazione e valutazione in maniera consapevole. Inoltre, la Regione Calabria sta già lavorando su una bozza di legge regionale, che presto arriverà alla Commissione Regionale, è importante seguire l’iter dei lavori, ed intervenire adeguatamente qualora fosse necessario. Il seminario è indirizzato alle associazione aderenti alla FISH Calabria e alle persone disabili (anche se le associazioni possono estendere l’invito ad altre associazioni se lo ritengono opportuno). Obiettivo del seminario è di definire una strategia regionale di azione e un piano di lavoro con scopi precisi da realizzare nei prossimi mesi.
Il seminario sarà organizzato nella giornata del 26 gennaio 2002 presso
la Sala Sintonia della Comunità Progetto Sud, in Via A. Reillo, 5 88046
Lamezia Terme (CZ) Spero che questa iniziativa raccolga il vostro interesse e vi aspetto in tanti. Nelle ultime due ore faremo l’assemblea della FISH Calabria per nominare le sostituzioni al Consiglio Direttivo, come già preannunciato nella lettera che vi ho spedito a Natale. Vi auguro Buon Anno e vi aspetto tutti. Lamezia Terme lunedì 14 gennaio 2002 Nunzia Coppedé *
* * PROGRAMMA DEI LAVORI
Inizio ore 10.00 Relazione introduttiva – Giacomo Panizza Presidente della Comunità Progetto Sud La Legge 328/2000 – Quali innovazioni per la Riforma dei Servizi Sociali. Dalle ore 11.00 alle 12.00 dibattito Dalle ore 12.00 alle 13.30 lavori di gruppo Gruppo
1
Gruppo
2
Gruppo 3 - AUTORIZZAZIONE E ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE E DEI SERVIZI SOCIALI - Coordina Tommaso Marino (Presidente Alogon) Dalle 13.30 alle 15.00 pranzo Dalle 15.00 alle 15.30 – sintesi dei lavori di gruppi (10 miniti a gruppo) Dalle 15.30 alle 16.00 - Conclusioni – Nunzia Coppedé Le strategie politiche della FISH Calabria per l’applicazione della Legge 328/2000 in Calabria.
* * * ASSEMBLEA FISH CALABRIA ONLUS Dalle ore 16.00 alle ore 18.00 Ordine
del giorno: elezioni esponenti del Consiglio Direttivo per la sostituzione dei Consiglieri uscenti; elezioni dei rappresentanti al Congresso Straordinario della FISH; Varie ed eventuali. Per informazioni rivolgersi alla segreteria della FISH Calabria 0968/462419 Fax 0968/462520 E-mail fishc@fishcalabria.org E’ previsto un contributo per il pranzo e la cartella di 12,91 euro. Carissimi saluti. FISH Calabria ONLUS - La Presidente - Nunzia Coppedé
13 gennaio - da Mariangela di Aquilone Blu - 2° Rapporto Nazionale sulla condizione dell'infanzia, della preadolescenza e dell'adolescenza - Pubblichiamo la sintesi al seguente indirizzo: Clicca sul link: http://www.agedi.it/2_rapporto_nazionale_minori.htm
12
gennaio - da http://www.handylex.org
- Provvidenze economiche per invalidi civili, ciechi
civili e sordomuti: importi e limiti di reddito per il 2002 Pensione
ciechi civili assoluti
12 gennaio - Bologna - Aumentano i figli naturali - In Italia il bambini nati al di fuori del matrimonio sono in continuo aumento. I figli naturali hanno accorciato le distanze rispetto ai "legittimi". Un segnale di come cambia la società italiana.
(Il Nuovo)
- Aumentano i figli naturali, i bimbi nati al di fuori del matrimonio.
Sono infatti 54.770 i bambini registrati come figli
"naturali" nel 2000.
9
gennaio - Bari - BAMBINA UCCISA DA 'BRANCO': PM
CHIEDE ERGASTOLO
04 gennaio - Sangineto (CS) - L'hotel delle stelle accetta turisti disabili, ma solo dal quindici settembre in poi - E' la risposta che il sig. Cristian Coletti del Consorzio Auriga di Perugia si è sentito rispondere per fax... e chiede il sostegno dell'A.GE.DI. e della FISH Calabria. La denuncia telefonica è giunta alla nostra redazione nel pomeriggio di ieri dal Sig. Coletti, responsabile del 'settore turismo' di un consorzio di cooperative che, tra l'altro, organizza da Perugia vacanze per disabili per conto dell'ENEL. Nel corso della programmazione per la prossima estate, tra le altre località turistiche, ha individuato, contattato e visitato già dal mese di settembre 2001, l'Hotel delle Stelle - Beach Resort - di Sangineto Lido (CS). Successivamente ha più volte insistito per ottenere dagli albergatori un preventivo che gli è giunto solo nella seconda metà di novembre. Nei giorni immediatamente successivi, ha provveduto a definire e comunicare il periodo prescelto ed il 2 gennaio si vede recapitare un fax che riporta le seguenti frasi: "Facciamo seguito al Vs. Fax del 21/11/01, per comunicarVi che per il periodo da Voi richiesto non riusciamo ad avere disponibilità di tutti i posti necessari per il Vs. gruppo di disabili. Tale indisponibilità è da considerarsi solo ed esclusivamente per il periodo scelto. Alla luce di ciò, dovremmo posticipare il periodo e portarlo nella seconda quindicina di settembre. Vi informiamo inoltre che abbiamo già avuto negli anni passati diversi gruppi di disabili e Vi informiamo che solo nel periodo sopra precisato possiamo ospitare i disabili. In attesa di un Vs. cenno di riscontro, cogliamo l'occasione per porgerVi i ns. migliori saluti. Hotel delle Stelle - Giuseppe Antonio Accroglianò, Assistente alla Direzione". A questo punto il sig. Coletti ha deciso di rendere pubblico quanto avvenutogli rivolgendosi alla stampa nazionale ed all'A.GE.DI. per fare giungere le sue rimostranze fino alla classe politica regionale. L'Associazione ha raccolto il suo appello e, per amplificarlo, ha pensato di coinvolgere la FISH Calabria. Abbiamo visitato il sito dell'Hotel all'indirizzo: www.hotel5stelle.com lo abbiamo trovato ben costruito e completo ma non abbiamo incontrato la parola disabili se non nelle seguenti tre frasi: 1. Alcune camere al piano terra possono essere adattate ai disabili; 2. Le dodici porte (del ristorante) consentono una enorme facilità di accesso, anche ai disabili; 3.
E' per i disabili una rampa per arrivare direttamente alla spiaggia
(l'errore non è nostro!). Pasquale Ezio Loiacono
02 gennaio - Roma - Presto affidamento condiviso - In commissione Giustizia una legge che stabilisce che quando la famiglia si sgretola i genitori saranno obbligati a mettersi d'accordo nell'interesse dei figli e l'affidamento non sarà a un solo coniuge. (Il Nuovo) - Una piccola rivoluzione in famiglia: in caso divorzio o separazione i figli potranno contare sull'affidamento condiviso. La legge che sarà in calendario alla commissione Giustizia della Camera a partire dal 14 di gennaio porterà un cambiamento totale.
Quando la famiglia si sgretola i genitori saranno obbligati a
mettersi d'accordo nel superiore interesse dei figli e l'affidamento non
sarà più appannaggio di un solo coniuge, di solito la madre, con il
sottinteso ruolo decrescente dell'altro o la trasformazione del rapporto
in una sorta di campo di battaglia proprio i figli.
Accessi a questa pagina dal 16/06/01
|
Ultimo aggiornamento: 27/05/03
Il Network del Giornalismo e della Comunicazione
Il Network del Giornalismo e della Comunicazione
|
|
|
||
IDEAZIONE
E REALIZZAZIONE |