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Dicembre 2003

 

 

Gennaio 2004

 

 

Le Associazioni di Volontariato escluse a Lamezia Terme dal Bando per i servizi della Legge 285

 

E Don Giacomo Panizza scrive una lettera aperta che pubblichiamo integralmente

 

- Commissari del Comune di Lametia Terme

- Prof. Lorenzo Ornaghi, Presidente Authority nazionale del Volontariato

- Portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore Nazionale

- Portavoce del Forum del Terzo Settore Calabrese

- Centri di Servizio del Volontariato della Calabria

  

 Non mi stancherò di accusare e combattere lo strapotere di coloro che cercano di impedire alle legittime aggregazioni dei cittadini di svolgere il loro lavoro sociale a Lametia Terme. Esse ne hanno diritto, e la Città non ha bisogno di sminuire le aree della solidarietà.

 Quando alcune settimane fa il Comune, tramite bandi di gara, ha vietato ai gruppi di volontariato ogni possibilità di poter gestire alcuni servizi sociali, la Comunità Progetto Sud ha giudicato arbitraria questa scelta. L’esclusione del volontariato dalla gestione dei servizi alle persone e alla collettività è una palese ingiustizia, che io personalmente ho tentato di scongiurare divulgando il fatto e colloquiando con un componente della terna commissariale.

  Ritengo che sia indubbio che almeno uno degli Uffici comunali coinvolti nella stesura del capitolato o dell’appalto abbia sbagliato a non “ispirare la propria azione al sostegno di un sistema globale ed integrato di sicurezza sociale e di tutela attiva della persona anche attraverso l’attività delle organizzazioni di volontariato”, perché le parole che ho messo tra virgolette sono scritte nello Statuto del Comune di Lametia Terme, all’articolo due. Come nel capitolo tre è scritto chiaramente che “nell’esercizio delle proprie funzioni il Comune ... nell’interesse della comunità locale ... riconosce e favorisce l’azione responsabile della scuola, delle formazioni sociali e del volontariato”. Ma se avessimo qualche filo di dubbio, all’articolo otto lo Statuto comunale rimarca che “il Comune favorisce le libere forme associative, le organizzazioni del volontariato e quelle operanti nel settore della sicurezza sociale a favore delle categorie svantaggiate incentivandone l’accesso alle strutture ed ai servizi dell’ente nelle forme del presente Statuto”. E si potrebbe andare oltre. Ma comunque non è solo lo Statuto del Comune di Lametia Terme che riconosce il volontariato: la base di tutto sta in innumerevoli leggi dello Stato e della Regione, ma soprattutto vi è la prassi pacifica svolta in tutta Italia, compresa quella dello stesso Comune di Lametia, che sia i Commissari che i vari responsabili degli Uffici comunali dovrebbero ben conoscere e ricordare.

 La Comunità Progetto Sud che io rappresento ha rifiutato apertamente di divenire complice di questo “pasticcio”, forse solo formale e nemmeno voluto ma avviato, e pur avendone facoltà non ha gareggiato ai bandi comunali, esprimendo concreta solidarietà al volontariato inopportunamente escluso.

Le cooperative che hanno gareggiato seppur in presenza di un “gioco” escludente altre associazioni sociali, io le capisco: lo hanno fatto per quel bene sacrosanto che è il lavoro. Però esse, se sono veramente cooperative “sociali” e Onlus, non possono perseguire le logiche del mercato feroce, persino approfittando del fatto che altri soggetti sociali siano stati esclusi e lesi nei loro pieni diritti di azione. Scelgano piuttosto di essere “cooperative” e basta, che è una modalità non ambigua ma altrettanto dignitosa.

 Con questa lettera aperta ho inteso rilanciare il discorso, interpellando autorità e rappresentanze pubbliche, amministrazioni e partiti, sul diritto fondamentale delle organizzazioni di volontariato a svolgere attività sociali e a gestire servizi. Il silenzio ed il temporeggiare di chi è competente della questione che si è provocata a Lametia Terme, rischiano di tramutare in ingiustizia una cosa che forse è scaturita solo da una confusione tecnica.

 Sono fiducioso che il tempo e le modalità per ripianare le cose siano provvidenzialmente ancora disponibili e alla portata della buona volontà di tutti.

 Lametia Terme, 23 gennaio 2003

 Don Giacomo Panizza

 

Comunità Progetto Sud

Via Conforti, snc

88046 Lametia Terme (CZ)

Tel. 0968.22998 – 348.7913898


SODDISFAZIONE DELLA FISH NAZIONALE PER I DECRETI DI FINE ANNO DEL GOVERNO

Forse il Ministro Maroni è riuscito a spuntarla sui colleghi di governo mantenendo qualche impegno 

 

9 gennaio - Roma - La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap e le organizzazioni aderenti esprimono, inn un comunicato stampa, soddisfazione per il mancato inserimento nei decreti di fine anno della proroga del computo degli orfani e delle vedove per l’inserimento lavorativo dei disabili.

 Ciò significa  che si aprono nuove prospettive  di lavoro per le persone con disabilità. Si riapre inoltre la stagione del collocamento mirato e della discussione su come attuare al meglio la legge 68.

 Inoltre nei decreti di fine anno viene prorogata l’entrata in vigore dell’art.42 del decreto omnibus sui ricorsi per l’accertamento dell’invalidità ed i controlli del Ministero del Tesoro.

 La Fish e le organizzazioni aderenti salutano questi provvedimenti del Governo quale atti dovuti relativi agli impegni presi dal Ministro Maroni, attorno ai quali si è creato un vasto movimento di opinioni che ha coinvolto anche i partiti dell’opposizione, i sindacati ed il terzo settore.



pensami

ADULTO

 La necessità di una certezza futura per la persona disabile

 

07 gennaio - Lamezia Terme (CZ) - L’anno 2003, anno proclamato dall’Unione Europea “Anno Europeo delle persone con disabilità” si è appena concluso e in tutto il territorio comunitario si sono svolte iniziative di sensibilizzazione, attraverso le quali sono stati affrontati tutti gli argomenti relativi alla sfera della vita delle persone con disabilità.

 Alla Calabria, tra i 1680 progetti presentati, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Dipartimento per le Politiche Sociali e Previdenziali e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per le Politiche Comunitarie, è stato assegnato uno dei 22 progetti selezionati. Il Progetto denominato “Al di là dei girasoli” vede come organizzazione capofila l’Associazione Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme e coinvolge per la sua realizzazione moltissime organizzazioni partner calabresi, nazionali ed europee.

 Il Progetto “Al di là dei Girasoli” non si è concluso con l’anno europeo 2003. Eccezionalmente, considerando il ritardo con cui è uscito il bando ed il lungo tempo necessario per la selezione dei tantissimi progetti presentati dagli Enti pubblici e privati nel territorio nazionale, i Ministeri di riferimento hanno deciso di prolungare la conclusione dei progetti al 31 marzo 2004.

Molte delle attività previste nell’ambito del progetto si sono già svolte: il campo vacanza studio “Dialoghandy” realizzato a Cirò Marina dal 28 giugno al 5 luglio 2003 dal Coordinamento Regionale Alogon; La “Giornata di Sport, Musica e Divertimento” attuata dal Comune di Bivongi l’1 novembre 2003; gli incontri nelle scuole attraverso la lettura partecipata della favola “Il principe del lago” di Claudio Imprudente, realizzata nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2003 dalla Fa.Di.A. a Fagnano Castello, Roggiano, S. Marco Argentano, S. Agata d’Esaro, S. Sosti; il Convegno “Il Dopo di Noi, tra famiglia e servizi” organizzato a Reggio Calabria il 25 novembre 2003 dalle associazioni Piccola Opera Papa Giovanni, A.Ge.Di. e ANFFAS di Reggio Calabria.

 

 Tra le tante iniziative che si attueranno in molte città e province calabresi nei mesi di gennaio e febbraio pongo all’attenzione il Convegno “Pensami Adulto”, organizzato dall’Associazione Comunità Progetto Sud, dalla FISH Calabria, dall’Associazione Il Girasole e dalla Caritas Italiana. Il Convegno, che si svolgerà a Lamezia Terme il 10 gennaio, è patrocinato dalla Provincia di Catanzaro. L’inizio dei lavori è previsto per le ore 15.30.

Con il Convegno “Pensami Adulto” gli organizzatori intendono affrontare un argomento spinoso, la deistituzionalizzazione, attraverso proposte concrete di prevenzione all’istituzione totale, poiché non basta riconoscere che gli istituti non rappresentano luoghi di “vita” per le persone con disabilità, che, al di là dei buoni propositi legiferati in tutte le leggi italiane in tema negli ultimi 10 anni, continuano ad essere segregate. È necessario prevenire l’istituzione attraverso una rete di servizi territoriali adeguati, altrimenti continuerà ad accadere quello che ancora oggi capita a molte famiglie di persone con disabilità, che per permettere al proprio congiunto di restare in famiglia si sostituiscono allo Stato, garantendo loro l’assistenza necessaria, alcune volte anche 24 ore su 24.   

 Il programma del Convegno è il seguente.

 

Convegno

Pensami Adulto

Programma

 

 Saluto del Vescovo Mons. Vincenzo Rimedio

Introduzione e Coordinamento dei lavori Nunzia Coppedé, Dir. Progetto “Al di là dei Girasoli”.

UN POSTO DOVE VIVERE: L’ANALISI, L’ACCOMPAGNAMENTO E LA RISPOSTA AI BISOGNI.


 Relazioni

Dott. Carlo Hanau, Vice Presidente FISH Onlus, Presidente APRI.
Dott. Antonino Bonura, Dipartimento Obiettivi Strategici – Regione Calabria.


 Esperienze

Domenico Rocca – Fruitore del Progetto “Abitare in Autonomia”

Dott. Giuseppe Rocchi - Sindaco di Feroleto Antico, per l’esperienza del Servizio di Aiuto alla Persona, eseguito da quattro Comuni (Feroleto Antico, Platania, Serrastretta e Pianopoli) di cui il Comune di Feroleto è capofila.

Tavola rotonda
 IERI L’ISTITUTO E OGGI?

Dalla Deistituzionalizzazione ai servizi alternativi: un impegno concreto per la Calabria.

Coordina Giacomo Panizza – Presidente dell’Associazione Comunità Progetto Sud.

 Interverranno

On. Franco Talarico, On. Egidio Chiarella, On. Caterina Salerno, Dott. Giuseppe Varacalli, Dott. Enzo Pujia.

La conclusione dei lavori è prevista per le ore 19.30.


Direttrice del Progetto “Al di là dei Girasoli” – Nunzia Coppedé



 

NASCE   S. F. I. D. A

 

(Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità)

 

 

2 gennaio - Foggia - Il Comunicato stampa di questo nuovo 

Sindacato esordisce con una domanda: "Perché far nascere il

Sindacato – Famiglie – Italiane -  Diverse - Abilità?" Certamente, come il comunicato spiega nelle righe successive, esistono nel mondo della disabilità una miriade di "problemi non risolti", tanto che il Consiglio d'Europa ha dedicato alle persone con disabilità l'Anno Europeo 2003.

   Poi aggiunge dei dati per rafforzare questo stato di carenza e per sottolineare come sia necessaria la presenza di S.F.I.D.A. che finalmente rimpiazzerà le vecchie, inutili e, qualche volta, dannose associazioni: "In Italia ci sono circa 3.000.000 di disabili, 3 famiglie su 20 vivono in situazione di handicap cioè il 15% della popolazione italiana vive in una situazione di handicap, perché il disagio non è solo del disabile ma dell’intero nucleo familiare. La famiglia che vive in una situazione di handicap ha bisogno di sostegno ed informazioni. Ogni famiglia, quale comunità primaria, ha il diritto di accogliere, assistere e garantire a ciascun figlio la possibilità di uno sviluppo completo e armonico secondo le proprie capacità".

   Noi, che apparteniamo alle vecchiume associazionistico, diciamo che questo ultimo passaggio è discriminante e lesivo dei diritti umani, perché, ove mancassero le "capacità", dovrebbero essere comunque garantite "pari opportunità" . Poi ecco la sferzata al mondo associazionistico e qui vengono in mente le associazioni storiche, quelle della FAND, quando, fino a qualche anno fa, si arrogavano il diritto di possedere l'esclusiva della rappresentanza morale e materiale di tutti i disabili italiani. Questo il passaggio: "Oggigiorno ci sono miriadi di associazioni, a volte più di una per ogni tipo di disabilità o di patologia che da origine alla disabilità. I problemi della disabilità non sono frazionabili, i diritti dei disabili non sempre vengono rispettati e le associazioni gestite da disabili o loro parenti non sono sempre in grado di farli rispettare".

   Da qui in avanti una lunga serie di esempi di inadempimenti legislativi e di critica sui "possono" piuttosto che "devono" della 104/92, sulla quale perfino la sottosegretaria Sestini e il Ministro Maroni stesso, nell'ultimo tavolo di trattativa del Governo con la FISH e con la FAND, si sono convinti che vanno affrontati e risolti. 

   Poi la domanda fatidica: Oggi chi difende i diritti di TUTTI i disabili in  Italia?

   E finalmente possiamo provare a delineare un programma di intervento di S.F.I.D.A.:

1. Fare ottenere le indennità di accompagnamento entro il terzo anno di vita;

2. Riconoscimento tempestivo delle diagnosi (sclerosi);

3. Riconoscimento degli ausili e del Personal Computer come comunicatore simbolico;

4. Servizio di counseling (empowerment?) alle persone con disabilità e alle famiglie;

5. Servizi di assistenza e di tutela giuridica e legale e su temi fiscali ed economici in genere.

   Il comunicato conclude: "Riteniamo che sia necessario un SINDACATO che rappresenti tutti i disabili, che operi per il rispetto dei diritti di tutti disabili e che partecipi alle trattative con gli amministratori della cosa pubblica affinché realmente si possano fare emergere le diverse abilità di ciascun individuo".

   Non resta che fare gli auguri di buon lavoro a questo nuovo organismo sociale, invitandolo ad entrare in rete con il mondo delle associazioni, magari con la Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap (FISH), qualche volta distratto, qualche volta frammentato, ma sempre compatto sui grandi temi della non discriminazione, dei diritti umani, delle pari opportunità e dell'inclusione sociale delle persone con disabilità.

Pasquale Ezio Loiacono

_________________________________

Per contattare S.F.I.D.A.:

Dino Mauro Di Tullio

Via dei Sabini nr. 65

71015 San Nicandro Garganico (FG)

tel. 0882 47 55 66 - cell. 338 45 20 976

E-mail: diditull@tin.it



Dicembre 2003


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Ultimo aggiornamento:

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