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Gennaio 2004

 

Febbraio 2004

 

 

Grave episodio di discriminazione nei confronti di una bambina disabile.

Impedita la partenza dalla Sardegna a Milano: “animali e  disabili non possono partire!”

 

La mamma e l’Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna (tel. 32902277017) chiedono l’immediata revoca di ogni disposizione discriminatoria e preparano un esposto denuncia alla Corte di Giustizia Europea

 

Il fatto: Sarebbe dovuta partire domani 18 febbraio con il primo volo Alghero-Milano alle ore 6,30 per una importante visita medica; ma al momento di ritirare il biglietto è stato comunicato alla mamma che “animali, carichi speciali e disabili non possono partire con i primi voli: potrebbe prendere i voli successivi o partire il giorno prima!” Ha provato con Cagliari, sempre domani alle 6,25 ma, niente, stessa disposizione. “Mia figlia  considerata alla stessa stregua di animali e merci? – denuncia amareggiata la madre, socia con la figlia dell’Abc – è un’umiliazione inaccettabile e una discriminazione gravissima!”

La madre ha dovuto chiedere uno intervento speciale da parte dell’équipe medica che segue la bambina per poter spostare l’orario di prenotazione della visita e non perdere l’appuntamento, atteso da mesi. “Ho dovuto cedere data l’urgenza della visita e spostare la partenza da Cagliari alle ore 13,15! Mi sembra incredibile che nel 2004 dobbiamo sopportare queste umiliazioni”.

“Questa è una grave discriminazione per noi famiglie di persone con disabilità messa in campo dalla compagnia AIRONE, che tra l’altro gestisce una rotta in regime di continuità territoriale; chiediamo un intervento forte anche da parte del Presidente della Regione, dell’assessore ai trasporti e di tutti i deputati sardi e dei consiglieri regionali a difesa del diritto di mobilità di una cittadina bambina sarda con disabilità – interviene Marco Espa Presidente dell’ABC Sardegna e membro del direttivo nazionale della Federazione Italiana Superamento Handicap- incredulo ho provato io stesso a chiamare il numero unico di prenotazione e con grande sconcerto ho appreso che esisterebbe una incredibile direttiva interna del 25 ottobre 2003 che impedisce alle persone con disabilità di poter volare come tutti a quegli orari, considerando la loro carrozzella come un carico speciale. Il motivo? E’ che l’aereo deve trattenersi il meno possibile a Milano e quindi, per precauzione…disabili, animali e merci ingombranti a terra…! Tutti noi sappiamo che la carrozzella fa parte integrante della persona e mai nessuno ha messo in dubbio questo principio. Ma qualche zelante funzionario di AIRONE, invece di limitarsi a merci ed animali, ha voluto chiudere le porte anche alle persone con disabilità! Incredibile!” Proprio un mese dopo il messaggio che il Papa ci ha mandato dicendo: “la discriminazione in base all’efficienza non è meno deprecabile di quella compiuta in base al sesso o alla religione (5/1/2004, Città del Vaticano) Vogliamo che sia rimossa immediatamente questa disposizione che viola la legge, il D.P.C.M. del 27 gennaio 1994, quello dell’eguaglianza da parte dei soggetti erogatori a tutela delle esigenze di tutti i cittadini che possono fruirne dei servizi pubblici, con particolare riguardo per le persone disabili”
“L’episodio che ha interessato la bambina – dichiara Giampiero Griffo, rappresentante del Board dell’EDF European Disabiliti Forum  - testimonia che siamo ancora molto lontani dalle pari opportunità di trattamento in Italia e in Europa per le persone disabili. Di recente – continua Griffo – la Commissione Europea ha promosso un codice di autoregolamentazione per le compagnie aeree che impegnerebbe a rispettare i diritti umani dei viaggiatori disabili. Forse l’AIRONE ha deciso di non rispettarlo?

Le motivazioni che sono state poste negando il diritto di volare alla bambina, sono state solo discriminatorie, dato che tutti sappiamo che esistono soluzioni alternative in aereo che permettono di salvaguardare il diritto di noi persone con disabilità. “

 Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994

"Princìpi sull'erogazione dei servizi pubblici"

(Pubblicata nella G.U. 22 febbraio 1994, n. 43)

 

Eguaglianza.

1. L'erogazione del servizio pubblico deve essere ispirata al principio di eguaglianza dei diritti degli utenti. Le regole riguardanti i rapporti tra utenti e servizi pubblici e l'accesso ai servizi pubblici devono essere uguali per tutti. Nessuna distinzione nell'erogazione del servizio può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione ed opinioni politiche. Va garantita la parità di trattamento, a parità di condizioni del servizio prestato, sia fra le diverse aree geografiche di utenza, anche quando le stesse non siano agevolmente raggiungibili, sia fra le diverse categorie o fasce di utenti.

2. L'eguaglianza va intesa come divieto di ogni ingiustificata discriminazione e non, invece, quale uniformità delle prestazioni sotto il profilo delle condizioni personali e sociali. In particolare, i soggetti erogatori dei servizi sono tenuti ad adottare le iniziative necessarie per adeguare le modalità di prestazione del servizio alle esigenze degli utenti portatori di handicap.

2. Imparzialità. 1. I soggetti erogatori hanno l'obbligo di ispirare i propri comportamenti, nei confronti degli utenti, a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità. In funzione di tale obbligo si interpretano le singole clausole delle condizioni generali e specifiche di erogazione del servizio e le norme regolatrici di settore.



I risultati del Convegno di Imola 

“come organizzare la qualità dell’integrazione”

(di Salvatore Nocera)

 

 Dal 10 al 12 novembre 2003 è stato organizzato dal Ministero dell’Istruzione un importante convegno con la partecipazione di Direttori Generali Nazionali e Regionali di Dirigenti Amministrativi e Scolastici, di docenti esperti, di esperti di altri ministeri, degli Enti Locali e delle Asl. Hanno partecipato pure le Associazioni di persone con disabilità e loro familiari presenti nell’Osservatorio permanente del MIUR.

 Al termine dei lavori è stato elaborato un documento che il Ministero ha fatto proprio ed ha trasmesso il 9 gennaio 2004 con prot. n° 14. 

 Il documento, dopo un’analisi delle situazioni di fatto, abbastanza diversificate in Italia è la rassegna dei punti critici più gravi, formula una serie di proposte per migliorare la qualità dell’integrazione scolastica tramite un miglioramento organizzativo e funzionale di taluni organismi esistenti e la istituzione di organismi nuovi, conseguenti alla nuova normativa sul decentramento sia a livello costituzionale che delle singole scuole.

 Le proposte più interessanti riguardano:

·   - una delibera della Conferenza unificata stato – regioni – città che concordi le linee guida e gli indicatori di qualità dell’integrazione;

·   - due organismi regionali, uno decisionale composto da Assessori ed uno operativo composto da Dirigenti degli Assessorati regionali, della Direzione scolastica regionale, delle Asl, delle Province, dell’ANCI e delle Associazioni, finalizzati rispettivamente il primo ad impostare le linee regionali delle politiche di superamento dell’handicap, del loro coordinamento e dei corrispondenti flussi finanziari, il secondo ad organizzare la realizzazione tempestiva e sincronica di quanto deciso;

·   - la costituzione a livello provinciale di un coordinamento politico interassessorile, intercomunale e con il coinvolgimento di Dirigenti dell’Ufficio Scolastico Regionale, dell’Asl e delle Associazioni;

·   - costituzione di un organismo operativo provinciale;

·   - costituzione di un tavolo permanente di concertazione a livello delle zone di cui alla legge n° 328/00 (Conferenza dei sindaci, scuole capofila di reti di scuole, responsabili dei distretti sanitari di base, Associazioni). Ciò alfine di inserire organicamente gli interventi di integrazione scolastica nell’ambito dei singoli piani di zona.

  Sono importanti tre aspetti:

  • la riformulazione delle funzioni di organismi organizzativi preesistenti quali i GLIP, i referenti per l’integrazione scolastica presso i CSA (ex Provveditorati agli Studi), che quindi debbono essere ripristinati laddove frettolosamente soppressi;

  • la costituzione di nuovi organismi non solo a livello regionale ma anche a livello di zone per più incisive e coordinate politiche di superamento dell’handicap;

  • la trasmissione ufficiale del documento dal Ministero alle Direzioni scolastiche regionali con l’invito alla più ampia diffusione.

 Ciò deve essere per le Associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari una occasione da non perdere per una sempre più attiva e qualificata partecipazione alla realizzazione della qualità dell’integrazione scolastica ai diversi livelli territoriali.



Gennaio 2004


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Ultimo aggiornamento:

06/03/04


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